ESORDI DI ALDO D’AGUANNO NEL CICLISMO, un breve racconto di Marcello Nardone

Primavera del 1969, nel negozio di Mariano Martini, sede della Cosmo Cinque di Ceprano, è in corso la distribuzione delle divise da gara per l’imminente stagione ciclistica. Fuori pioviggina, quando arriva un ragazzo in bicicletta, con i pantaloni arrotolati alle ginocchia, visibilmente bagnato dalla pioggia. Il giovane entra e, rivolgendosi ai presenti mentre si accende una sigaretta, afferma di volersi tesserare; con scetticismo tutti si guardano e prendono tempo. Tra i presenti, quasi tutti atleti e dirigenti della Cosmo Cinque, vi sono due giovani della categoria Allievi, che vedremo più avanti. E’ presente anche Mario Martini di San Giovanni Incarico, che in quel periodo sta pensando di mettere su una squadra di giovani dilettanti della zona e difatti, dopo una decina di giorni Mario si reca a Cassino e va a cercare quel ragazzo per tesserarlo nella nuova squadra, insieme ai giovani Rocco Fransosa, Arduino Castaldi e più avanti, Antonio Capitanio ed Ernesto Pittiglio.

La prima gara che lo vede ai nastri di partenza si svolge a Roccasecca. Aldo ed il suo amico Antonio Capitanio partono in bici da Cassino; Aldo, notoriamente timido e un po’ introverso, trova un anfratto, precisamente una grotta, dove si sveste dei suoi panni per vestire quelli del corridore dilettante di 3’ categoria. Prima di presentarsi ai giudici di gara, probabilmente per smaltire la tensione, si accende l’ennesima sigaretta. Intanto, con enorme pazienza dei giudici di gara, che devono chiudere le iscrizioni giunge a Roccasecca un trafelato Mario De Angelis, che reca i tre tesserini di Aldo, di Rocco e di Giovanni, appena ricevuti da Roma, con posta “Espressa”.

Parte la gara ed intanto, nella pianura nei dintorni di Roccasecca, i due giovani allievi della Cosmo Cinque si stanno allenando, con l’intento di assistere anche alla gara in corso. I due giovani erano Antonio Conti e Biagio Maceroni. In lontananza scorgono le staffette e poco dopo, la sagoma di un corridore in fuga solitaria. Sorridono, perché   veste la loro stessa maglia della Cosmo Cinque. Faticano ad identificarlo, ha una sagoma sconosciuta, fino a che gli transita davanti. Meravigliati esclamano “è quello di Cassino”. Si, la maglia era in prestito perché nell’allestire in fretta e furia la nuova squadra della USC Acli di San Giovanni Incarico, Mario De Angelis non aveva fatto in tempo a far preparare le belle casacche gialle con fascia pettorale blu. Aldo termina la gara nelle prime posizioni, soddisfatto dei molti attacchi che avevano scremato il gruppo. Le maglie della compagine di San Giovanni Incarico saranno pronte una settimana dopo per la gara di Anagni, ove ero presente; avevo sei anni, giunto nella città papale insieme a mio zio Antonio, mio zio Roberto, mio zio Francesco e a mio padre.  Aldo fece una bellissima corsa in attacco, alla fine classificandosi 14’ e iniziando una lunga serie di belle gare che lo misero presto in luce. Suscitò sin da subito l’interesse di squadre di più consolidata tradizione. Infatti negli anni successivi vestì le maglie dell’A.S. Fontana Liri, del G.S. Vollero di Cassino e nuovamente dell’A.S. Fontana Liri, fino al 1975.

La sua carriera dilettantistica lo vide indiscusso protagonista di tutte le gare a cui prende parte, risultando sempre e comunque tra i combattenti e pretendenti alla vittoria finale, spesso penalizzato dalla sua condotta garibaldina e della quasi automatica rinuncia a disputare lo sprint finale. Le sue vittorie, sebbene non numerosissime, sono state particolarmente significative in termini di impresa sportiva di giornata, in quanto ottenute dopo avere inflitto pesanti distacchi ai battuti. Ricordiamo le vittorie di Cerveteri, Roma Bufalotta, Roma Casilina, Poggiomarino, Tuoro di Caserta, Avellino, Ponza, tutte ottenute al termine di memorabili cavalcate solitarie.

Dopo due anni di sosta, nel 1977 inizia una seconda carriera, questa volta nella categoria cicloamatopri, dove in circa 15 anni ottiene più di 200 vittorie, neanche dirlo, tutte per distacco.

Resta la forte convinzione in tutti coloro che lo hanno conosciuto, che sarebbe stato necessario supportare le enormi potenzialità fisico/atletiche con uno stile di vita più adeguato. Forse oggi parleremmo di un campione di rilievo espresso proprio da questo territorio, la Ciociaria, che oggi gli rende onore celebrandolo con un convegno che ne richiama il ricordo e rinnova le emozioni che tanti dei presenti hanno potuto vivere da spettatori.

Marcello Nardone

Le immagini di questa gallery sono pubblicate in bassa risoluzione e sono di proprietà dei familiari che le hanno rese disponibili all’organizzazione de “La Ciclostorica – dalle cascate al lago” e allo staff di Isola Liri BIKE Festival. Per ogni tipo di utilizzo è obbligatorio chiedere apposita autorizzazione per mail all’indirizzo info@isolaliribikefestival.it.

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